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AMApola

R-esistenze Creative 2014

prima  edizione 

 

 

 

 

 

Vogliamo ringraziare calorosamente tutti i partecipanti che hanno risposto

alla prima edizione del Bando Amapola.

Testimonianza che esiste, a fronte di una diffusa erosione del senso

del fare arte e del suo interrogarsi sulle questioni essenziali, 

un fermento creativo portatore di contenuti e istanze che restano

spesso sommerse  per mancanza di luoghi e tempi espressivi.

Non si è potuto accogliere tutti, evidentemente, e si è dovuto scegliere rinunciando anche a progetti di valore, dacchè è impossibile

- in  tempi e spazi limitati - accogliere e coniugare sempre le esigenze 

di ciascuno. E questo è comunque, nel dispiacere, un fatto positivo,

poichè significa che vi sono "lì fuori" persone che stanno covando idee, tramando utopiche visioni e che speriamo di poter accogliere prossimamente. 

Siamo felici di essere partiti e saremo lieti di ricevere suggerimenti e  proposte per migliorare il lavoro di tutti facendo tesoro dell'esperienza di questa prima edizione. 

 

Siamo  lieti di annunciare i vincitori della prima edizione del Bando AMAPOLA R-esistenze Creative, che offrirà  uno spazio di ricerca

e creazione a 7 gruppi di Teatro e Teatro-Danza nell'arco di un anno,

da gennaio a dicembre 2014.

I 7 progetti vincitori sono stati selezionati tra decine di proposte provenienti da gruppi senza sede, di artisti italiani e stranieri, operativi sul territorio milanese.

Per un mese ciascun  gruppo avrà a disposizione uno spazio dedicato per almeno 8 ore al giorno.

Al termine della Residenza i progetti saranno presentati alla cittadinanza presso FE FABBRICA dell'ESPERIENZA in  via Brioschi 60 a Milano, nel "Teatro Renzo Casali", intitolato al fondatore della Comuna Baires. 

 

Il Bando Amapola nasce nasce in omaggio a Renzo Casali, Maestro e inesauribile fonte di ispirazione per promuovere la cultura dell'incontro, contrastando l'erosione di spazi e di felicità metropolitana; offre un luogo di ricerca e creazione in cui gli artisti lavorino in sinergia e scambino esperienze, fuori dalle pressioni del mercato, in un ambiente fertile, di confronto e collaborazione.

 

Renzo Casali  ha sempre ribadito il diritto costituzionale ad esprimere le proprie idee, chiedendo alle istituzioni non finanziamenti, bensì l'uso di uno spaziattrezzato per creare, lasciando che fosse poi il confronto con la cittadinanza a giudicare della validità

o meno delle  proposte, decidendone il futuro. 

In tutti gli spazi costruiti a Milano, completamente autofinanziati, Renzo Casali e la Comuna Baires, grazie a ospitalità, festival e rassegne hanno accolto - oltre a numerosi artisti e gruppi di fama internazionale - molte compagnie di giovani artisti, convinti della necessità di offrire ad ognuno la possibilità di esprimersi.

 

In cambio della residenza del bando Amapola, le compagnie si impegnano

a promuovere il proprio lavoro e garantire un minimo di presenze complessivo per le due serate di presentazione presso Fabbrica dell'Espereinza.

​Pensiamo che la dimensione dello scambio sia oggi quanto mai importante: 

assistiamo a una polarizzazione crescente tra privazione assoluta di diritti da una parte 

e rifiuto dell'impegno dall'altra.

Crediamo che l'arte, in virtù della propria funzione simbolica,  debba mettere insieme: dacchè essa è, insieme espressione del diritto di esprimersi  e  responsabilità verso ciò che si crea. 

Credere nei propri sogni, scommettere sul proprio lavoro è la forza utopica  a cui  l’arte – specie in un tempo di disfacimento – ha vitale necessità di attingere, per rinascere e legittimarsi.

 

Ogni opera è  figlia di un sapere stratificato e  necessita tempo, cura e dedizione. Questo costa fatica.

La tradizione implica una tessitura, che si nutre di un impegno collettivo, come di un senso di continuità. E' fatta di relazioni e rimandi,  idee e sentimenti 

condivisi, intessuti l'uno nell'altro. 

Fuori da questa dimensione comune non è possibile alcuna prospettiva ermeneutica.

Abbiamo bisogno di interrogare le nuove generazioni porgendo l'orecchio

a quelle  precedenti,  favorendo un dialogo, per fare e raccontare la storia di questo tempo.

 

E' per questo che vogliamo condividere la nostra  piccola casa dell'arte con coloro che desiderano abitarla con amore. Amore  e fede dell'arte.

Cresciuti nell'idea che il teatro è comunitario o non è, diamo il benvenuto a tutti, sperando che ognuno si senta accolto come noi vorremo essere. 

 

I PROGETTI VINCITORI:

 

  • Famiglia Mastorna 

"L'amore delle pietre" presentazioni 31 Gennaio e 1 Febbraio

 

 

  • Compagnia della Mola

"L'adolescenza di PI Greco" presentazioni 8 e 9 Marzo 

 

 

  • Valentina  Scattolin e Cecilia Montomoli

"Tempo si è perso in città" presentazioni 17 e 18 Maggio

 

 

  • Annalisa Rainoldi 

"This is not a show" presentazioni 11 e 12 Settembre

 

 

  • Diaphanès Teatro

"Mi e Ti- Semm in dü" presentazioni 17 e 18 Ottobre

 

 

  • Compagnia Salimbeni

"Lo sposo nascosto" presentazioni 8 e 9 Novembre

 

 

  • Teatro della Filomena

"Matrifocale" presentazioni  13 e 14 Dicembre

 

 

 

INGRESSI E ABBONAMENTI

  • Biglietto Intero: 10 euro

  • Biglietto Ridotto Under 25 / studenti di teatro: 7 euro

  • Biglietto in Prevendita presso le compagnie: 6 euro

  • Abbonamento AMAPAOLA FULL a 7 spettacoli: 50 euro

  • Abbonamento AMAPOLA SMALL a 4 spettacoli: 30 euro

  • Abbonamento AMAPOLA a 7 spettacoli Under 25 /studenti di teatro: 40 euro

  • Abbonamento AMAPOLA a 4 spettacoli Under 25 /studenti di teatro: 25 euro

 

E' richiesta la tessera AICS (costo 10 euro, validità fino a fine dicembre 2014)

In omaggio ​a tuti i nuovi tesserati un libro di Renzo Casali

 

“Sì,  l'amore c'è...

 in questo  spazio dell'immaginario teatrale c'è

 la possibilità  

di  essere  insieme  

nel reale”                                                                                  Renzo Casali 

Famiglia
Mastorna
Compagnia
della Mola

La Famiglia Mastorna

nasce dalla volontà di alcuni ex-allievi dell'Accademia Paolo Grassi.  Fonda il suo teatro tragicomico-grottesco sulla deformità come linguaggio, l’abnormità fisica come metodologia di racconto e  rappresentazione.In debito con Beckett, il cabaret di Karl Valentine e le tele di Bosch,

la ricerca è tesa a mettere in scena il quotidiano

nel mostruoso, e non viceversa.

Negli spettacoli, vere e proprie "fiabe nere", mostra 

attraverso un certosino impegno formale, come dietro ai personaggi obbrobriosi e alle situazioni grottesche

si nascondano l’ordinarietà del dolore, il dramma umano. 

 

L’amore delle pietre 

Nasce dalla rivisitazione di "Quartett", il famoso dramma

di Heiner Müller.

I due protagonisti, la Contessa di Merteuil e il Visconte

di Valmont, sono due ex-libertini che si ritrovano in un futuro immaginifico tentando di rimembrare le antiche gesta sessuali. Ed è nella dimensione del ricordo e della Storia che fra menzogne, vendette e offese i due personaggi tentano invano di raggiungere l’utopico amore delle pietre. 

 

Compagnia della Mola 

nasce nel 2011  da un gruppo di attori diplomati alla scuola del teatro Arsenale di Milano.

Da allora si adopera proponendo una serie di spetatcoli diversi tra loro per genere e linguaggio.

 

L'adolescenza di Pi greco 

è un viaggio dentro il mondo della matematica, ma anche una riflessione sulla diversità e sull'integrazione.

Spesso vista come una materia ostica e lontana dalle passioni della gente, questa disciplina racchiude in sè mondi fantastici, l’importante è immaginarli.

La storia vede di Pi greco addentrarsi nel mondo della matematica alla ricerca di se stesso.

Pi greco è un numero non algebrico, trascendente, la cui normalità non è mai stata dimostrata: tutto questo lo rende diverso e curioso. Viaggiando tra numerim interi e periodici, scoprirà che non tutto è esatto come sembra e che spesso siamo legati a definizioni date da altri che ci  descrivono esteriormente, ma non colgono la vera natura delle cose, la nostra essenza.

 

V. Scattolin
C. Montomoli
Annalisa
Rainoldi 
 

 

This is not a show

This is not a show La capacità di credere che qualcosa sia vero, anche se siamo consapevoli che non è così, la capacità di ingannare noi stessi è un incredibile fenomeno umano. Ora, oggi, in questa vita, in questo mondo esiste una soglia pericolosamente labile tra realtà e illusione. Tutto ciò di cui si ha necessità o di cui si pensa di aver bisogno si può trovare o si può inventare, fingere di avere, fingere di essere. L'autoinganno è un meccanismo utile e necessario alla sopravvivenza. L'uomo è la sintesi di cinismo e poesia nell'attuare piccoli inganni quotidiani. This is not a show è una fenomenologia dell'essere umano sospesa tra realtà e meraviglioso luogo rifugio dove poter essere ciò che si desidera. When does a dream begin? When reality is dismissed? Or does it commence when we lose all pretense? When does a dream begin? .

 

 

Tempo si è perso

Il tempo che ci viene imposto ha cancellato il vero tempo.

Tic tac, tic tac, tic tac, i tuoi tacchi marciano sull’asfalto a ritmo cadenzato, un metronomo. Ed è sempre troppo tardi, hai sempre qualcosa da fare.

Ogni tanto ti guardi intorno, non sei diverso, non sei pazzo, siamo tutti sulla stessa barca.

Un popolo che corre, senza correre da nessuna parte, che lavora per lavorare. 

Un giorno ritrovi la tua immagine che ti saluta dalla vetrina di un negozio. Ti fermi.La guardi. Ti guardi: ma chi è? 

Non c'è più il tempo dell'odore del caffè appena svegli,

non c'è più il tempo del bagno caldo, non c'è più il tempo delle coccole... il tempo è lavoro e il lavoro sono numeri, 

il tempo è numero che avanza, non ci si può fermare.

C’è un ritmo naturale che si è totalmente perso, il tempo, come un animale selvaggio che ha perso la sua strada nella città, si è rintanato chissà dove.

Inizia quindi una caccia al Tempo perduto.

Diaphanès
Teatro 

Diaphanès Teatro

Diaphanès Teatro nasce nel 2012 da un idea di Tiziana Tricarico a cui aderiscono Mario Barzaghi (Teatro dell’Albero) e Simone Lampis (Teatro La Madrugada), creando lo spettacolo “...viene il mattino Azzurro” e grazie a questo si costituisce come compagnia. Le linee progettuali di Diaphanès Teatro si innestano nella tradizione del teatro di gruppo inteso come laboratorio di ricerca e acquisizione del mestiere dell’attore attraverso la pratica quotidiana.

 

Il clown e il classico

 

Il clown e il classico  muove da un ambito di ricerca sull'arte del Clown. Il clown è un personaggio incarnato da un attore che fa del parossismo e della poesia i suoi caratteri principali.

L' orizzonte tematico della performance è  circoscritto da un classico della letteratura teatrale affrontato attraverso i dettami del grottesco che attraverso il linguaggio del clown si svilupperà nei termini ultimi del conflitto, del fallimento e del ridicolo.

 

 

 

 

 

Teatro della
Filomena
Compagnia

Salimbeni

Lo sposo nascosto 

La tua carriera come scrittore sta fiorendo. 

La tua bella e giovane fidanzata ti sta per sposare.

E qual'è la tua reazione naturale? Beh, se sei un uomo del XXI secolo, probabilmente è quella di diventare nervoso e cominciare a telefonnare alle tue ex. Così comincia l'odissea di un uomo cingle attraverso quattro stanze di hotel in cerca della donna perfetta (con la quale ha già rotto molto tempo prima. Con incoscienza spensierata e bonacciona "lui" è lo specchio di un asocietà dove l'unica cosa che supplisce alla monotonia diventa la misantropia. "Lui" è il riverbero di un mondo fatto di snacks, di un a comunità i cui individui si sentono talmente in diritto di servirsi del prossimo

per raggiungere i loro scopi - fama, ricchezza, status),

da non rendersi nemmeno conto di farlo.

Un ritratto dell'artista giovane seduttore che illumina con ironia l'uomo di oggi che vaga attraverso il cuore delle oscurità che sono in se stesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatro della Filomena

Paola Scalas e Antonella Spina si formano come attrici

e performer negli anni ’90 seguendo le linee di lavoro

dei grandi maestri del ‘900.

Nel 2011 si ri-trovano come artiste e come donne e con una  urgenza: mettere al centro della propria ricerca

il femminino e trovare sinergie con artisti e linguaggi convergenti nel teatro contemporaneo. Nasce così a Milano l'ensemble Teatro della Filomena.

 

Matrifocale 

Il progetto Matrifocale è un viaggio verso il silenzio.

Per cantare dalla terra mirando all’orizzonte. Per vestire

il reale dell’incanto della poesia.Per cercarela completezza. Per esprimere la nostalgia di un mondo perduto e nutrire

la fame di infinito. 

L'idea di messa in scena esplora un territorio, interroga l'incontro tra la forma patriarcale e quella matriarcale,

il modello di cultura dominante e cellule di uno stilema differente presenti nella società.

Il workshop e la partecipazione attiva del pubblico

sono due modalità utilizzate per far sorgere domande

e scambiare nutrimentosul tema.

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